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L’esperto risponde

I tuoi quesiti nell’ambito del diritto del lavoro meritano la risposta di una professionista del settore.

L'esperto risponde

Il diritto del lavoro è una materia estremamente complessa ed articolata, con ampie ricadute sulla società. Le sue norme e sentenze coinvolgono ogni giorno migliaia di aziende, professionisti e lavoratori, che chiedono risposte precise ai loro quesiti.

Giovanna Riviera, grazie alla sua solida competenza e ai risultati conseguiti in anni di carriera come avvocato del lavoro, fa parte del team dei giuslavoristi de L’Esperto Risponde del Sole 24 Ore.

Risposta

Nel quesito viene chiesto se, terminati i permessi per l’allattamento, sia possibile fruire del congedo parentale a ore nella medesima giornata. I Ccnl (contratti collettivi nazionali di lavoro) del commercio disciplinano le modalità dii fruizione dei congedi parentali richiamando la normativa generale in materia (Dlgs 151/2001, testo unico su maternità e paternità), la quale stabilisce una precisa limitazione: essa, infatti, esclude la cumulabilità della fruizione oraria del congedo parentale con permessi o riposi previsti dal decreto legislativo in questione, includendo anche i riposi giornalieri di cui può beneficiare la madre durante il primo anno di età del bambino. L’Inps, nella circolare 152/2015, ha ribadito che, «per espressa previsione di legge, qualora trovi applicazione il criterio generale di fruizione del congedo parentale ad ore è esclusa la cumulabilità del congedo stesso con permessi o riposi disciplinati dal TU maternità/paternità. Il congedo ad ore, quindi, non può essere fruito nei medesimi giorni in cui il genitore fruisce di riposi giornalieri per allattamento ex articoli
39 e 40 del TU maternità/paternità».

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Risposta

Il quesito pone il problema di comprendere se, in caso di recesso da parte del datore di lavoro in costanza del periodo di prova, questi sia tenuto a fornire una spiegazione in merito alle ragioni che lo abbiano indotto a risolvere il rapporto lavorativo, e altresì che cosa possa eventualmente fare il dipendente per tutelare le proprie ragioni…

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Risposta

Per rispondere al quesito, occorre premettere che la qualifica di guardia particolare giurata viene riconosciuta dal prefetto, appurata la sussistenza di specifici requisiti contemplati dall’articolo 138 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, Rd 773/1931), a fronte della presentazione della domanda da parte del datore di lavoro, istituto di vigilanza o privato, del richiedente…

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Risposta

Qualora sussista una giusta causa di licenziamento, che si sostanzia in un comportamento del lavoratore talmente grave da non consentire la prosecuzione anche solo provvisoria del rapporto e che, pertanto, autorizza il datore di lavoro al recesso immediato, gli effetti del provvedimento espulsivo si producono dal giorno stesso della contestazione dell’addebito, come si evince dall’articolo 1, comma 41, della legge 92/2012, salva tuttavia la facoltà, per il datore di lavoro, di escludere l’effetto retroattivo e, quindi, di far coincidere l’efficacia del licenziamento con la comminazione stessa del provvedimento espulsivo…

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Risposta

Il Tfr è un elemento della retribuzione il cui pagamento dev’essere corrisposto al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro (articolo 2021 del Codice Civile), e il diritto alla sua acquisizione sorge in tale momento…

 

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Risposta

Il comma 1 dell’articolo 2070 del Codice civile, statuendo che l’appartenenza alla categoria professionale, ai fini dell’applicazione del contratto collettivo, si determina secondo l’attività…

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Risposta

Il diritto, costituzionalmente garantito e irrinunciabile, del lavoratore alle ferie si colloca
«nel tempo che l’imprenditore stabilisce» (articolo 2109 del Codice civile). Compete
pertanto al datore di lavoro l’individuazione del periodo feriale, trattandosi di evento da
coordinare con le esigenze di svolgimento dell’attività (Cassazione civile, 25159/2014), e,
benché ciò debba avvenire tenendo conto degli interessi del prestatore di lavoro…

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Risposta

Il coniuge di un socio accomandatario, vale a dire del socio al quale spetta
l’amministrazione della società e fanno carico “senza limiti” le responsabilità e i rischi
dell’attività sociale, può essere assunto alle dipendenze della Sas…

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