La massima riservatezza nella segnalazione di un illecito.
Il whistleblowing è la pratica di segnalare un illecito o un’irregolarità commessa all’interno di un’azienda da parte di un individuo, detto segnalante o whistleblower, che ne sia stato testimone nell’esercizio delle proprie funzioni. In Italia, la legge 179/2017 obbliga le pubbliche amministrazioni e le aziende private che hanno già adottato un modello 231 a dotarsi di un canale informatico sicuro, per garantire la massima riservatezza al segnalante.
Il decreto legislativo 24/2023 ha rafforzato le regole già esistenti, ampliando la portata delle norme che impongono l’adozione di sistemi di segnalazione aziendale degli illeciti. I datori di lavoro privati con almeno 50 dipendenti e alcuni datori del settore pubblico sono coinvolti dalla nuova normativa, in vigore dal 17 dicembre 2023.
Le imprese dovranno gestire le segnalazioni tramite software che utilizzino sistemi crittografici, capaci di garantire la riservatezza dell’identità di chi segnala, della persona coinvolta e del contenuto della segnalazione stessa. Inoltre, il trattamento dei dati personali e la documentazione inerente alle segnalazioni dovranno essere gestite rispettando le regole del Gdpr 2.
Per quanto riguarda il rapporto di lavoro, la legge interviene sull’art. 54 bis del Testo unico del pubblico impiego, disponendo che il lavoratore che effettua la segnalazione non può subire demansionamenti o sanzioni relativamente ai fatti oggetto della segnalazione stessa.